Report Spedizione Umanitaria 2021
Moldova, 27 settembre - 1 ottobre 2021
Cari sostenitori adottivi a distanza e amici, spero stiate tutti bene cosi come le vostre famiglie.
Siamo da pochi giorni rientrati dalla Moldavia dove abbiamo potuto incontrare alcuni ragazzi che sono nel nostro progetto. Le problematiche legate al Covi-19 ci hanno impedito di andare a Bujur ma in generale abbiamo fatto tutto quello che avevamo programmato. L’ultima volta che come volontari dell’IRFF siamo riusciti ad andare in Moldavia è stato nell’aprile 2019. Dopo questa data, nel 2020, come sapete, c’erano grossi problemi a muoversi e finalmente nel 2021 siamo riusciti a portare a termine con successo questo progetto di solidarietà.
Diversi conoscono lo scopo di queste spedizioni umanitarie, ma rinfreschiamo la memoria: l’Associazione Irff sostiene dal 1997 progetti di sostegno a distanza in questa nazione che ricordo essere la più povera d’Europa. Nel corso degli anni molte cose sono cambiate tranne il nostro impegno di solidarietà verso questi ragazzi/e che hanno solo la colpa di essere nati in famiglie povere o disagiate. Il nostro andare a trovare questi ragazzi ci ha sempre portato ad organizzare queste spedizioni che ci premettevano di incontrarli non a mani vuote e nello stesso tempo verificare lo stato delle cose sul posto.
Alcuni dei pacchi dono di questa spedizione li avete preparati voi, altri li abbiamo prepararti noi del comitato e quant’anno è arrivata un grande aiuto dal paese di Talamona che ci ha donato tante mascherine e gel e anche diverso materiale scolastico e igienico sanitario. Presso il magazzino dell’Associazione IRFF avevamo 123 colli, per un peso complessivo di 324 kg suddivisi sui 4 progetti dell’IRFF. Chişinău, Balti, Bujur e Costangalia dove in quest’ultimo caso NON sosteniamo i ragazzi singolarmente, ma l’intero gruppo familiare.
Il problema di andare all’estero di questi tempi è quello d’incontrare impedimenti a causa del COVI-19. Questi timori creano incertezze e paure ed alle volte alcuni desistono dall’affrontare questi viaggi.
La Moldavia, secondo il nostro ministero della salute, rientra nel gruppo di nazioni D: in questa nazione si può entrare o con green pass o tampone. Per tornare in Italia bisogna avere un tampone negativo 48h prima.
Il 25 settembre abbiamo spedito i pacchi per i ragazzi e noi siamo partiti il 27 settembre in aereo, con tutta una serie di documenti: passaporto, biglietti aereo, biglietti bagagli, Passenger Locator Form digitale (dPLF) europeo, Green pass e la consapevolezza che saremmo dovuti stare molto attenti perché in caso di contagio non avremmo potuto tornare in Italia secondo i tempi previsti.
Il primo giorno abbiamo incontrato in Pretura le assistenti sociali che ci hanno descritto che la visita ai ragazzi da parte nostra poteva avvenire solo secondo un protocollo particolare e non come tutti gli altri anni. In pratica si andava sotto la casa del ragazzo, lo si incontrava e gli si donava il pacco lui destinato e gli si poteva fare la foto ed un video. A Chişinău, per motivi di tempistiche varie su 40 ragazzi ne abbiamo potuto incontrare 12.
Un dato che ci è stato riferito relativamente al COVI-19 è che in questa citta su un campione di 4000 tamponi 1050 risultavano positivi.
Il giorno dopo partenza presto con destinazione Costangalia, località a sud della Moldova vicino a Cahul. Qui a riceverci il sindaco ed il consiglio di amministrazione e le assistenti sociali. Questo paese conta all’incirca 1000 anime e come ci raccontavano solo 1 caso di COVID l’anno scorso e uno questo anno; incredibile ma comprensibile: in questi villaggi praticamente non arriva nessuno e non parte nessuno ed inoltre anche internamente lo scambio tra le persone è molto limitato.
Il sindaco ci ha raccontato che la giornata tipo di un agricoltore, lavoro che fanno i più, comincia alle 4 di mattina e finisce alle 10 di sera. Viene pagato 15 € ma praticamente queste giornate vengono distribuite tra le varie persone, portando il reddito di ognuno a circa 60€ mensili.
Abbiamo incontrato le 5 famiglie che sosteniamo economicamente e distribuito i pacchi dono che avevamo. La gentilezza e la gratitudine mostrata nei nostri confronti ci ha sbalordito. Hanno voluto mostrarci il loro centro sociale descrivendoci le varie attività che svolgono per i ragazzi che desiderano impegnarsi nello studio ed anche in alcune attività ricreative. Discutendo con loro abbiamo appreso che il sistema educativo in Moldavia, soprattutto nei villaggi è ancora molto improntato sulla punizione severa; qualcuno di noi ha ricollegato questo sistema educativo a quello che in Italia si usava molti anni fa.
Avremmo dovuto recarci anche a Bujur ma purtroppo una lettera del sindaco di questo paese ci informava che era impossibile accedere in questo luogo a causa della zona Rossa appena stabilita a causa del Covid-19
Il terzo giorno siamo andati a Balti e qui siamo stati ricevuti da Veronica Munteanu la responsabile del ministro della protezione dell’Infanzia di questa citta. Dopo i preamboli siamo andati nella sala consiliare di questo comune e il posto dei consiglieri comunali era occupato dai 22 ragazzi che fanno parte del progetto IRFF di questa località.
Ci hanno descritto alcune loro difficoltà come quello di aver bisogno di tante mascherine e gel e di come fossero contenti della nostra visita.
Galina e Valentin i nostri due riferimenti in questa nazione non ci hanno mai lasciato soli e sempre con loro abbiamo potuto seguire bene tutte le fasi di questi incontri con la dovuta sicurezza: tutti e sempre portavamo la mascherina e mantenevamo sempre un’opportuna distanza di sicurezza.
Al nostro rientro da Balti abbiamo fatto il tampone e nonostante tutti fossimo abbastanza tranquilli eravamo consapevoli che se questo fosse risultato positivo NON avremmo potuto partire e ci saremmo dovuti fermare in Moldavia. Questo un po’ ci preoccupava, ma alla fine con il documento che sanciva il tampone negativo abbiamo potuto prendere la via del ritorno il giorno dopo.
La spedizione umanitaria ha portato circa 4 q.li di materiale umanitario raccolto nei paesi di Tresivio, Talamona e Villa di Tirano.
Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto.
Un cordiale saluto da parte di tutti i soci dell'IRFF sia Italiani che Moldavi. Inoltre un caloroso saluto da parte di tutti i ragazzi/e, famiglie sostenuti/e a distanza.
Sergio Valgoi