Report Spedizione Umanitaria 2016
Moldova, 17 - 23 aprile 2016,
Carissimi sostenitori e amici, siamo appena rientrati dalla nostra 21° spedizione umanitaria in Moldavia. Descrivere in poche parole quello che abbiamo vissuto diventa sempre difficile.
Gli aspetti più importanti sono sempre quelli legati ai sentimenti: l’abbraccio forte finale con i responsabili IRFF, Valentin e Galina ha sancito ancora una volta l’amicizia tra le nostre Associazioni Italia e Moldova e nel nostro piccolo rafforzato i sentimenti di stima, sostegno e amicizia tra le nostre due nazioni.
Le fasi del nostro progetto: La spedizione dei pacchi, il viaggio in aereo, l’incontro con i responsabili con la verifica del programma stabilito, la visita dei luoghi e l’incontro con gli studenti, i bambini, e le loro famiglie. Sette giorni pieni d’incontri e attività. Il nostro compito è tato quello di rappresentare ognuno di voi di fronte a questi ragazzi e ai loro parenti e responsabili. Lo scopo ovviamente è anche quello di fare il punto della situazione.
Eravamo in tre volontari: il sottoscritto, Salvatore di Gordola (Ticino-Svizzera) e Marta di Ardenno. Dopo il secondo giorno si è aggiunta Giuliana di Talamona e durante la nostra visita a Bujor si è aggiunto il sostenitore Giuseppe, di Torino, che per l’occasione si trovava in Moldavia. Un gruppo compatto e pronto in ogni momento a condividere il più possibile le esigenze dei ragazzi che abbiamo incontrato e a cui abbiamo cercato di trasmettere la vostra vicinanza.
L’incontro con gli studenti che hanno ricevuto la borsa di studio è stato molto interessante: ci hanno raccontato le loro difficoltà nel poter affrontare un percorso di studio e come questo aiuto di 600 € cadauno abbia permesso di affrontare con serenità questo momento. Tutti noi presenti abbiamo potuto verificare l’assoluta validità di questo progetto giunto con alcune difficolta alla sua terza edizione. Difficoltà perché ricordo che a fronte di un sostegno di 6 studenti per il 2012-13 e altri 6 studenti per il 2014-15, siamo riusciti quest’anno 2015-16 a sostenere solo 3 studenti. Speriamo che il prossimo anno si possa continuare con il vostro aiuto questo importante progetto.
A ogni bimbo/a di ogni area di Progetto (Chişinău, Oras Balti e Bujor) abbiamo consegnato il pacco regalo, fatto una foto con un breve filmato di saluto rivolto a ognuno di voi; per finire abbiamo offerto la pizza a tutti.
Il lavoro di Salvatore come video reporter è stato molto impegnativo e altrettanto l’impegno di Marta nel seguirmi sulla ricerca dei pacchi e dell’individuazione dei bimbi.
Chişinău: l’incontro con i ragazzi della pretura di Chişinău è avvenuta presso il loro centro ricreativo, che è risultato un tantino piccolo, ma che ci ha permesso di fare tutto il lavoro programmato. A seguire una visita ad alcuni bimbi/e presso le loro famiglie per renderci conto delle varie situazioni. Non ve li descrivo tutti, ma p.e. è il caso di Julia, una bimba di 12 anni che vive in un piccolo appartamento con la mamma che ha problemi e che non si occupa affatto della sua crescita. Su questo caso abbiamo saputo che le autorità stanno lavorando per trovare una soluzione. Altro caso di due bimbi che vivono con la mamma in un posto che ha solo un locale adibito a stanza privata e usano il bagno e cucina in condivisione con altre famiglie. Situazioni al limite dell’igiene e della salute per queste famiglie.
Orfanotrofio di Balti: per la scuola i ragazzi escono dall’istituto per rientrarvi per il vitto e l’alloggio. Qui il progetto rimane e si svilupperà sulla base dell’esperienza fatta a Chişinău con il coinvolgimento della Pretura della stessa città. Questo significa che nel momento che i bimbi usciranno da quest’Orfanotrofio, ma resteranno nella Citta di Balti nulla dovrebbe cambiare. Se il ragazzo dovesse allontanarsi dalla città e non essere più raggiungibile sarà sostituito. Per Balti vale la pena di raccontare la storia di Eugen, questo bimbo di 10 anni totalmente abbandonato dai suoi genitori e che da subito ci si è avvicinato con il forte desiderio di rendersi disponibile raccontandoci delle cose nella sua lingua e mostrandoci i vari luoghi dell’orfanotrofio. Abbiamo poi saputo che questo bimbo in alcuni momenti di crisi batte la testa evidenziando la sua disperazione. Eugen non è ora sostenuto a distanza e quindi lo abbiamo inserito nelle liste dei bimbi disponibili.
Per il villaggio di Bujur, dove ricordo il tenore di vita è piuttosto basso. Non c’è lavoro e il reddito pro-capite è circa la metà di chi vive e lavora a Chişinău. Il sindaco e l’assistente sociale hanno espresso grande apprezzamento per il nostro lavoro evidenziando come l’esperienza dei ragazzi scout della scorsa estate abbia generato grande ammirazione e stupore nel paese. Una risposta che mi ha stupito è stata quando a una ragazza ho chiesto se potesse descrivermi una bella cosa di questo villaggio: La risposta, espressa con un grande sorriso e con occhi molto spalancati, è stata: ma tutte le cose a Bujur sono belle, qui tutti ci aiutiamo, se uno ha bisogno di qualcosa, va dai vicini e chiede. Questa risposta mi ha lasciato abbastanza sorpreso: io, infatti, avevo il preconcetto che vivere in questo paese fosse un po’ triste, ma questa ragazza Gabriela di 13 anni, che parla bene l’italiano e che desidera un vocabolario della nostra lingua, diceva esattamente il contrario. Questo aspetto mi ha fatto riflettere sul senso della gratitudine che bisogna avere e come questo possa portare le persone ad essere più felici.
Un grazie ancora a tutti ed un cordiale saluto dal gruppo dei volontari presenti alla spedizione e da tutti i soci dell'IRFF Sergio Valgoi.
Una piccola riflessione sulla settimana trascorsa in Moldova,
Vorrei innanzitutto ringraziare Sergio e Marta per i giorni trascorsi insieme ad incontrare le care persone come Galina, Valentin e Ana, la Giuliana e anche Giuseppe, la signora Victoria, Anna di Chisinau, il direttore Rosca di Balti, il sindaco di Bujur, e la signora Anna, ma vorrei soprattutto ricordare tutti i ragazzi e ragazze con le loro famiglie.
Questo per me è stato il secondo viaggio in Moldova, come l'anno scorso sono rimasto ancora di più impressionato dalle condizioni di vita disagevoli che tante persone si ritrovano a vivere, facendo visita ad alcune famiglie ho potuto vedere la misera realtà delle povere case se così si possono chiamare, ho sentito tanta tristezza per questa realtà, ma anche tanta speranza per il loro futuro, ho visto la forza e la determinazione di alcuni di loro soprattutto i giovani, quei pochi che hanno ricevuto la borsa di studio, ho capito quanto è stato importante per loro ricevere il nostro sostegno, ho sentito che anche se il nostro è un piccolo aiuto, per queste persone diventa una possibilità per potercela fare, di poter sperare in un domani migliore.
Penso a tutti i bambini che abbiamo incontrato, ai loro visi, alle loro espressioni, il più delle volte tristi, è stato incoraggiante vedere i loro sorrisi spontanei ma anche quelli indotti dalla nostra presenza, il più bel regalo che ci hanno fatto è stato il loro sorriso.
Un grazie di cuore a tutti i sostenitori. Salvatore Iacono