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Report Spedizione Umanitaria 2019

 

Gruppo orfanotrofio ChisinauMoldova, 7 - 12 aprile 2019

Cari sostenitori e amici,

Siamo appena tornati dalla nostra spedizione umanitaria in Moldavia. Tutto è andato bene anche se devo ammettere la partenza è stata un po’ problematica. La strada verso Malpensa era a causa di lavori vari deviata ed il traffico alternativo era da bollino rosso. Per fortuna siamo partiti per tempo e siamo arrivati in aeroporto giusti per il volo permettendoci di portare a termine un progetto per noi molto importante.

Siamo arrivati a Chisinau alle due di notte ed abbiamo quindi preso un taxi per recarci in hotel. Juan si chiamava questo autista spericolato che in meno di 10 minuti ci ha portato in hotel. Questa adrenalina notturna non ci ha conciliato il sonno ma oramai io, Salvatore e mio cugino Remo che per la prima volta partecipa alla spedizione umanitaria eravamo pronti a tutto.

Lunedì abbiamo incontrato i nostri responsabili e siamo entrati nel merito del programma concordato via mail. A seguire l’incontro con la responsabile del dipartimento della protezione dell’infanzia del settore Botanica, Victoria, la quale ci ha descritto un po’ la situazione dei ragazzi più vulnerabili della zona della Botanica di Chisinau e la situazione politica attuale. Lo stato cerca di dare sostegno economico laddove ci sono situazioni di estrema gravità ma questo è un aiuto limitato in termine di quantità e di tempo. Victoria esprimeva gratitudine per il nostro lavoro che sottolinea essere l’unico in Moldavia che ha una durata da 24 anni: nessun altro progetto umanitario è stato così continuo nel tempo. Le elezioni politiche di febbraio hanno portato in Moldova un ulteriore stato di conflittualità. Una nazione divisa tra due forze: una che vorrebbe riunirsi alla Russia e chi invece guarda verso occidente. Questa situazione di fatto crea immobilità e il NON miglioramento effettivo della situazione della popolazione. Il pomeriggio dallo spedizioniere per controllare l’arrivo dei nostri pacchi. Pioveva e quindi questo ha creato qualche problemino: di fatto alla conta dei pacchi mancava quello contenente 4 colombe che volevamo donare ai vari responsabili, per fortuna ce n’erano altre così abbiamo potuto sistemare le cose.

Martedì è stata la volta dell’incontro con i circa 60 ragazzi di Chisinau. Eravamo all’interno dell’orfanotrofio di cui Galina, il nostro direttore operativo IRFF-MD, conosce bene e a cui è permesso nonostante lei sia in pensione, da anni di svolgere questa attività all’interno di questa struttura. I ragazzi/e alcuni accompagnati erano seduti ed aspettavano pazientemente di essere chiamati. Ad ognuno consegnavamo il loro pacco e oltre alla foto abbiamo girato un piccolo video. Purtroppo, in questa occasione il rumore che circolava ed il loro parlare in modo sommesso non ci ha permesso di fare proprio un’ottima ripresa comunque quando saranno pronti ve li invieremo insieme alla foto. Abbiamo incontrato anche Irina, la ragazza per la quale l’anno scorso avevamo attivato un percorso riabilitativo. La situazione è migliorata leggermente ma questa ragazza necessita ancora di alcuni cicli riabilitativi che prevedono che la si porti alla mattina presso questo centro diurno e che poi alla sera la si riaccompagni a casa. Necessita di calze ortopediche e un abbigliamento consono al tipo di trattamento. Questi cicli hanno durata di 10 giorni ed il costo per ogni ciclo è di 150€. Valuteremo il da farsi. Se qualcuno vuole attivarsi per questo specifico progetto me lo faccia sapere.

Mercoledì siamo andati a BALTI, circa 120 KM verso nord est da Chisinau. Qui al municipio c’era Veronica, la sua assistente ed un gruppo di giornalisti della Tv locale che ci aspettavano. Partiti alle ore 9 da Chisinau siamo arrivati verso le 11:30. La saletta era piuttosto piccola e ci siamo organizzati al meglio davanti alle telecamere. Dopo una presentazione, alcuni giornalisti hanno iniziato a farci alcune domande: come facevamo a scegliere i bambini bisognosi, come gestivano l’aiuto sia materiale che finanziario, come facciamo a trovare i sostenitori adottivi in Italia, come funzionava il progetto Borsa di Studio ecc. Lo studente di Balti che ha ricevuto i 600 € era presente, un bel giovane che ha spiegato come questo aiuto gli permette di proseguire con una certa serenità il suo percorso di studio.

Potete vedere questo video dell’intervista a questo link

https://www.facebook.com/btvmoldova/videos/323618385022653/?t=5

Ovviamente voi sapete che senza l’Associazione presente in Moldova sarebbe impossibile fare il nostro lavoro, quindi è da questa sinergia tra IRFF-Italia e IRFF-Moldova che tutto questo si può realizzare. Abbiamo quindi distribuito i pacchi dono e siamo andati a visitare delle famiglie bisognose di questa città. Verso le 13:30 insieme a tutti i ragazzi del progetto siamo andati a mangiare una pizza.

Durante il nostro ritorno nella capitale ci siamo fermati dalla ragazza disabile, Catalina a cui abbiamo consegnato la carrozzina e la cifra di 560 € raccolti attraverso le vostre donazioni. La casetta dignitosa è dislocata in questo paesino di Telenesti a circa 30 km da Chisinau. Abbiamo potuto verificare che la nonna Julia si sta prendendo cura di questa ragazza in modo lodevole. La storia di questa giovane è molto triste purtroppo: lei è nata disabile e ha un fratello. Era sua madre che si occupava di lei, ma purtroppo è morta 5 anni fa in un incidente d’auto. Le persone del paese conoscendo quello che era successo si sono mobilitati per dare un sostegno inviando dei soldi al papà che invece di usare queste risorse per la famiglia l’ha abbandonata. Per fortuna come ripeto intorno a questa ragazza ci sono due donne importanti: sua nonna e sua zia. Prima di andare via ci hanno voluto offrire il loro cibo ed il loro vino e con quasi le lacrime agli occhi ci hanno salutato come se fossimo arrivati da chissà quale pianeta lontano.

Alla sera ecco arrivata la nostra Aurora, una ragazza di 23 anni che abita a Bassano del Grappa e studia al 2 anno di Servizio Sociale a Venezia e che aveva intenzione di vivere un’esperienza a contatto con questa realtà. Galina si è offerta di darle ospitalità a casa sua per tutto il periodo dei 4 giorni che è rimasta in Moldova.

Giovedì eccoci in viaggio verso Bujor, villaggio che ufficialmente ha nei suoi registri comunali 3000 persone iscritte ma di fatto ne conta meno di 2000. I ragazzi presso la scuola primaria 10 anni fa erano circa 700, ora sono meno di 150. Il sindaco di questo villaggio che conosciamo da diversi anni era in Italia per un certo periodo e al suo posto c’era Elena la nuova sindachessa.

Lei ci ha raccontato le varie difficoltà che vivono in questo villaggio della Moldova. Da quando l’Unione Sovietica si è ritirata da questa nazione, la terra agricola, grande risorsa di questo popolo, è stata data ai singoli cittadini ed alle famiglie. Il punto è che prima tutte le zone agricole venivano coltivate, irrigate, ecc. usando grandi macchine e risorse. Inoltre, il prodotto che si coltivava veniva comprato dalla stessa Unione Sovietica dando lavoro anche alle varie persone del villaggio a cui garantiva una certa sopravvivenza. Ora purtroppo la realtà è che non ci sono più i mezzi agricoli, ed il prodotto non viene più ritirato da questa fonte. Mi dicevano per esempio che 1 kg di uva quando riescono a venderla viene pagata 0,05€ quando in Italia il suo prezzo agli agricoltori che ovviamente dipende da tanti fattori varia da 0,5 € fino 1,50-2 €/kg. Il prezzo della vita è più basso in Moldavia ovvio, ma il problema di alcuni di questi villaggi è che l’uva prodotta è qualitativamente scarsa e quindi difficilmente commerciabile.

L’incontro con i bimbi è stato molto bello, con sorpresa per la prima volta alla fine della distribuzione un gruppo di ragazze ci ha offerto uno spettacolo che tutti abbiamo molto apprezzato. C’è stata poi la visita alle varie famiglie. Nella casa della nonna che ha diversi bambini da accudire perché i loro genitori sono emigrati abbiamo trovato una situazione di grande disordine e incuria. In un’altra abbiamo conosciuto una mamma con 4 figli di 7, 5, 3 e 2 anni. Quello di 5 anni purtroppo disabile. Il marito che per fortuna esiste ed è presente era a Chisinau per delle faccende. Avremmo preferito sentire dire che era al lavoro.

Nella casa di Michela, ragazza che ha 15 anni che ricordo essere in una famiglia di 3 figli con solo il papà che purtroppo qualche volta si lascia andare all’alcol. La madre è deceduta a causa di una lite tra vicini di casa per dispute sui confini di proprietà. Quest’anno l’abbiamo trovata più sorridente del solito e il motivo era dovuto alla speranza che lei riceveva da parte dei nostri aiuti, questo è ciò che ci ha espresso.

Il venerdì lo abbiamo trascorso con i nostri responsabili nel sistemare le varie cose che sono collegate con la continuità e la tenuta di questo nostro progetto.

Abbiamo portato in Italia foto, lettere e video dell’incontro con il vostro ragazzo. Le lettere dovremo tradurle ed appena pronte ve le invieremo.

Cordiali saluti a tutti

Sergio, Salvatore, Remo e Aurora volontari presenti alla spedizione umanitaria 2019

Sergio Valgoi


Riflessione di Salvatore Iacono

Questa per me è stata la quinta volta, in ogni spedizione abbiamo avuto la presenza di persone diverse e ogni anno è stata una esperienza unica. Il fatto di essere in compagnia di persone diverse ha fatto si che i momenti trascorsi sono stati sempre differenti e ricchi di emozioni e condivisioni unici.

Ringrazio e saluto tutti i compagni di queste bellissime spedizioni vissute insieme.

Anche in questa spedizione 2019 si sono ripetuti tantissimi momenti di profonda emozione, il fatto di "entrare" quasi nell'animo di queste persone, di venire a conoscenza della loro particolare situazione personale e familiare, di "capire" in qualche modo la loro condizione, di "sentire" la loro sofferenza, e comprendere che con così poco del mio aiuto posso permettere a un ragazzo, ad una ragazza, a una mamma, ad una nonna di sperare in un futuro migliore.

L'ho sempre saputo che il mio contributo "aiutava" queste persone in qualche modo, ma l'ho sempre saputo al livello di testa, nella mia mente è sempre stato chiaro "sto aiutando" qualcuno in Moldavia. Il fatto di incontrarli mi ha permesso di sapere esattamente chi stavo aiutando, in cosa li stavo aiutando, sino a prima di questa spedizione era chiaro dentro di me che stavo aiutando qualcuno a sopravvivere, un po' di cibo, qualche vestito, una saponetta, una penna ecc. queste cose permettevano loro di andare avanti, ma niente di più.

Quando invece in questa ultima spedizione ho sentito le parole di Michela, la ragazzina del villaggio di Bujor, che faceva capire che oggi si sentiva più fiduciosa nella vita, più "felice" di prima, proprio grazie al nostro aiuto (in effetti il suo viso esprimeva chiaramente più gioia rispetto agli anni passati, i suoi occhi mi sembravano più luminosi) è come se questa consapevolezza, dentro di me, fosse passata ad un livello più profondo, ora non soltanto so che questo aiuto è importante per loro, ora ho una consapevolezza più ampia, più chiara, ho capito che il mio aiuto non soltanto può aiutare qualcuno ad andare avanti, ma soprattutto può dargli la speranza di poter migliorare la sua condizione, se sente speranza forse sente anche più forza ed energia per affrontare le difficoltà della vita e questo mi riempie di gioia, quindi dico grazie.

Grazie al tuo instancabile lavoro a favore di queste persone, grazie a tutti i collaboratori in Italia e in Moldavia, grazie soprattutto a tutti i genitori sostenitori che rendono possibile questa realtà.

Approfitto per salutare te, tua moglie, Valentin, Galina, Remo e Aurora e tutto il consiglio della IRFF

Un forte abbraccio

Salvatore Iacono